- Dott.ssa Laura Morandi
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- menopausa, estrogeni, sintomi, rimedi
La menopausa è un capitolo che ogni donna attraversa, eppure continua a essere circondata da interrogativi e, talvolta, da timori non sempre giustificati. Per fare chiarezza su questo momento così importante, abbiamo preso spunto dalle parole di Laura Buggio, specialista in Ginecologia del Policlinico di Milano ed esperta di menopausa, per esplorare gli aspetti fondamentali di questa fase della vita.
Una transizione, non un evento isolato
Contrariamente a quanto si possa pensare, la menopausa non è un singolo momento, ma piuttosto una transizione che si sviluppa nell'arco di diversi anni. Dal punto di vista medico, si parla di menopausa quando le mestruazioni si interrompono spontaneamente per almeno dodici mesi consecutivi. Questo accade perché le ovaie cessano gradualmente di produrre estrogeni, gli ormoni riproduttivi, e smettono di rilasciare ovociti.
La maggior parte delle donne sperimenta questa fase tra i 49 e i 52 anni, anche se esistono fattori che possono anticiparne l'arrivocome il fumo, un indice di massa corporea particolarmente basso, o il non aver avuto figli. Durante questo periodo, ogni donna vive un'esperienza unica, con manifestazioni che possono variare considerevolmente in intensità e durata.
I segnali del cambiamento
Il periodo che precede la menopausa vera e propria porta con sé una serie di sintomi caratteristici. Le irregolarità mestruali sono spesso il primo segnale, seguite dalle famose vampate di calore, dalle sudorazioni notturne e dall' insonnia. Dopo la menopausa, invece, emergono altri disturbi: l'atrofia vulvovaginale e urogenitale, la secchezza vaginale, il dolore durante i rapporti sessuali e problematiche del tratto urinario inferiore, come le cistiti ricorrenti.
Le vampate di calore meritano un'attenzione particolare, dato che colpiscono circa il 65% delle donne in menopausa. Si manifestano come improvvise sensazioni di calore che partono dal petto e si estendono al collo e al viso, spesso accompagnate da sudorazione profusa, seguita da brividi, e talvolta da palpitazioni e sensazioni d'ansia. Solitamente durano meno di cinque minuti, ma possono protrarsi fino a mezz'ora. Ambienti caldi, stress, cibi e bevande calde possono scatenarle. Le sudorazioni notturne, invece, sono essenzialmente vampate che si verificano durante il sonno, interferendo significativamente con la qualità del riposo.
La causa esatta di questi fenomeni vasomotori non è completamente chiara, ma si ritiene sia legata alla diminuzione dei livelli di estrogeni, che influenza le concentrazioni di endorfine nell'ipotalamo. Generalmente persistono per circa quattro anni, anche se una donna su tre a sessant'anni continua a sperimentarle.
Le trasformazioni del corpo
La sindrome genitourinaria rappresenta un insieme complesso di manifestazioni che interessa circa il 45% delle donne in post-menopausa. La secchezza vaginale è il sintomo più frequente, seguita dal dolore durante i rapporti e dall'irritazione.
Prima della menopausa, il rivestimento vaginale è spesso, rugoso, ben irrorato e lubrificato. Con il calo degli estrogeni, questo tessuto si assottiglia, diventa secco e pallido, perdendo elasticità. Il canale vaginale può restringersi e possono verificarsi episodi di vaginite atrofica, con perdite brunastre o gialle. Anche la flora batterica vaginale si modifica: diminuiscono i bacilli che producono acido, il pH vaginale aumenta (generalmente oltre 5.0) e questo favorisce lo sviluppo di infezioni.
Questi cambiamenti possono influire negativamente sulla qualità della vita e sulla funzione sessuale, causando secchezza, prurito, dolore, perdite e irritazione. A questi disturbi possono aggiungersi sintomi urinari come l'urgenza a urinare, la necessità di andare in bagno frequentemente (anche più volte durante la notte) e l'incontinenza. Non è del tutto chiaro se questi fenomeni siano dovuti all'invecchiamento o ai bassi livelli di estrogeni, ma si ipotizza che il calo ormonale alteri la microflora e il pH vaginale, facilitando la colonizzazione delle vie urinarie da parte dei batteri intestinali.
L'aspetto emotivo
La menopausa non coinvolge solo il corpo: può influenzare anche l'umore, portando a depressione, ansia, cambiamenti della libido e difficoltà di concentrazione. Diversi studi hanno evidenziato che durante la transizione menopausale le donne hanno da due a quattro volte più probabilità di manifestare sintomi depressivi rispetto al periodo precedente. Questi cambiamenti emotivi sembrano essere associati alle fluttuazioni dei livelli ormonali e alla presenza di sintomi vasomotori.
Quando la menopausa arriva prima del previsto
Esistono situazioni in cui la menopausa si presenta anticipatamente a causa di malattie o trattamenti medici: si parla in questo caso di menopausa iatrogena. La causa più frequente è chirurgica, legata alla rimozione di entrambe le ovaie, che può rendersi necessaria ad esempio in presenza di endometriomi bilaterali di grandi dimensioni. Anche trattamenti chemioterapici per leucemie e linfomi di Hodgkin, o radioterapici, possono indurre una menopausa precoce. Indipendentemente dalla causa, naturale o iatrogena, i sintomi e l'evoluzione della menopausa sono sostanzialmente simili.
Come gestire i disturbi: soluzioni concrete
La buona notizia è che esistono diverse strategie per gestire i disturbi della menopausa, e molti sintomi tendono a migliorare con il tempo.
Per le vampate di calore e le sudorazioni notturne, si può iniziare con modifiche dello stile di vita: abbassare la temperatura ambientale, vestirsi a strati, per quanto possibile avere sempre a portata di mano un ventilatore ed evitare bevande calde, caffeina e cibi piccanti. Se si fuma, smettere rappresenta un passo fondamentale.
L'intervento più efficace rimane la terapia ormonale sostitutiva con estrogeni e progestinici, capace di ridurre considerevolmente la frequenza delle vampate e di migliorare anche i sintomi vaginali e urogenitali. Gli estrogeni possono essere assunti per via orale, transdermica (attraverso cerotti) o vaginale. A meno che la paziente non abbia subìto un'isterectomia, la terapia deve sempre essere associata a un progestinico (per via orale o con spirale medicata) per prevenire il rischio di iperplasia e cancro dell'endometrio.
La terapia ormonale a breve termine, fino a cinque anni, è considerata ragionevole per la maggior parte delle pazienti con vampate particolarmente invalidanti. Poiché i sintomi vasomotori possono diminuire dopo la menopausa, è sensato provare a interrompere la terapia ogni sei-dodici mesi e riprenderla solo se i sintomi si ripresentano.
Da sottolineare come sia importante affidarsi a una figura professionale specializzata, un medico esperto in disturbi della menopausa, per intraprendere un percorso di trattamento con il miglior profilo rischi-benefici.
E le terapie alternative?
Molte donne si rivolgono a rimedi alternativi naturali come la Salvia officinale, l'Agnocasto, la Cimicifuga. Diversi studi infatti, condotti sui componenti attivi in essi contenuti, hanno dimostrato come possano essere utili nel ridurre i sintomi della menopausa quali, appunto, sudorazioni, insonnia, mal di testa, irritabilità. Anche l' integrazione di magnesio è molto ricercata, per contrastare stress e nervosismo, e favorire la funzionalità intestinale. Ma anche integratori a base di vitamina D e K, calcio per contrastare l'osteoporosi, un altro rischio legato alla menopausa.
Prendersi cura della salute urogenitale
Per i sintomi urinari e l'atrofia vulvovaginale, il primo approccio può includere l'uso di lubrificanti prima dei rapporti sessuali per ridurre attrito e irritazione, oppure l'applicazione quotidiana di creme idratanti emollienti ad esempio a base di vitamina E per contrastare la secchezza genitale.
L'applicazione locale di estrogeni in vagina si è dimostrata più efficace rispetto agli ormoni assunti per via orale o transdermica nell'alleviare sia i sintomi urinari sia quelli legati all'atrofia. L'80% delle donne che seguono questa terapia riporta miglioramenti significativi, generalmente entro uno-tre mesi. Ricordiamoci che anche in questo caso è necessaria la valutazione e la prescrizione di una figura medica specializzata.
Conclusioni
Affrontare la menopausa con consapevolezza significa riconoscerla per quello che è: una fase naturale della vita, che può essere gestita efficacemente con le giuste conoscenze e il supporto medico adeguato. Non c'è motivo di temerla, ma ogni ragione per viverla nel modo migliore possibile.
Riferimenti bibliografici:
https://www.policlinico.mi.it/news/2024-02-16/2716/la-menopausa-spiegata-bene-cause-rimedi-e-terapie-anche-per-sfatare-dubbi-e-paure
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